La storia di Mamma Mahon
Fortuna Novella nacque nel 1880 a Carloforte, dove i suoi nonni, nel 1813, da Santa Margherita Ligure si erano trasferiti per praticare la pesca del corallo. Nel 1902, Fortuna sposò il ricco commerciante Antonio Riudavetz e si spostò con lui a Mahon, in Spagna.
“A scuola mi hanno insegnato che la fortuna è una dea cieca o bendata che ha la facoltà di dare il bene o il male. A Mahon invece ho scoperto che la Fortuna è una donna dagli occhi buonissimi che parlano prima della bocca”. Così Enrico Lai, comandante del cacciatorpediniere Mitragliere scrisse di lei al suo rientro in Italia, dopo sedici mesi di prigionia sull’isola di Minorca. Era uno dei 1.800 marinai italiani che, a bordo dei cacciatorpediniere Carabiniere, Fuciliere, Mitragliere, dell’incrociatore Attilio Regolo, della Torpediniera Pegaso, erano fuggiti dopo l’affondamento della corazzata Roma, verso il porto neutrale di Mahon, sull’isola di Minorca, dove erano giunti inseguiti dai tedeschi il 10 settembre 1943.
Dopo quarantott’ore, secondo le convenzioni internazionali, gli equipaggi avrebbero dovuto riprendere il mare, oppure consegnarsi alle autorità militari spagnole. Fortuna Novella, la sola italiana residente a Mahon, venuta a conoscenza dei fatti, intercedette presso le autorità locali, evitando l’internamento degli equipaggi, di cui si occupò personalmente, curando i feriti, trovando medicinali e contattando le famiglie in Italia. La sua casa sul mare, Villa Fortuna, diventò la casa degli italiani fino al 15 gennaio 1945, quando, conclusa la guerra, le navi poterono rientrare in Italia.
La sua fama si sparse in tutta la Penisola, tanto che, nel 1953, dopo aver trascorso un lungo periodo nella sua amata Carloforte, ricevette dal presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, la Stella della Solidarietà Italiana. Morì a Mahon nel 1969.
- gennaio 6, 2019
- 2500
- Storia di Carloforte
- 0 comment
Aggiungi un commento